1/20/2009

IL NONSENSO E L'INOPPORTUNITA' DELL'ABORTO LIMITATO AI SOLI CASI DI STUPRO E PERICOLO PER LA SALUTE

Soprattuto gli antiabortisti di ispirazione non religiosa(per la Chiesa cattolica infatti l'aborto è vietato senza discrimine di causa, anche nel caso in cui la gravidanza rappresenti un rischio per la salute della donna), ma di appartenenza politica conservatrice, dicono di ritenere che l'aborto debba essere permesso esclusivamente in caso di pericolo per la salute della gestante e, i più illuminati, di stupro comprovato. Ora è da notare che proprio l'aborto per ragioni di salute è quello con cui più frequentemente si uccidono se non bambini dei quasi-bambini, dal momento che la maggior parte delle complicazioni inerenti alla gravidanza si verifica nella fase avanzata, per cui se fosse proprio il motivo di rispettare la vita umana ciò che spinge queste forze reazionarie ad essere contro l'aborto, esse dovrebbero ritenere assurdo vietare un mezzo che impedisce l'impianto di una blastocisti e permettere invece l'uccisione di un feto di 6 mesi. In nessun caso sarebbe permessa l'uccisione di una persona per salvare la vita di un'altra persona. Quindi alla fine questa particolare specie di antibortisti "laici" sono,in realtà, puri moralisti che non possono accettare che la donna abbia la libertà di interrompere la gravidanza a proprio piacimento, di preferire se stessa e il proprio benessere individuale all'adempimento di una funzione procreativa concepita quasi come supremo ed inviolabile dovere sociale, una servitù coattiva gravante sul corpo della donna. Così, sull'altro versante, consentire l'aborto per motivi non medicali, soltanto nel caso di stupro, costituirebbe una discriminazione ingiusta a danno di tutte quelle donne che pur avendo subito uno stupro o comunque un rapporto sessuale non consenziente non possono darne prova, inoltre, una legge del genere costringerebbe la donna a denunciare penalmente il proprio violentatore, impedendole così di accedere all'aborto nei casi in cui una tale denuncia non sia possibile o molto rischiosa per ragioni collaterali. Una legge del genere,inoltre, potrebbe incentivare la donna a falsa denuncia di violenza allo scopo di poter accedere all'aborto.

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